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Il viaggio in Costa d’Avorio mi ha colpita completamente. Ho sempre guardato l’Africa con sospetto. Il continente africano ed io sempre abbiamo avuto un rapporto d’odio e d’amore in cui a volte ero molto attratta e altre volte per niente a fatto.

Un giorno, ho deciso che aveva arrivato il momento di lasciare alle spalle tutti i miei pregiudizi e approfondire il significato di un viaggio attraverso l’Africa. Volevo davvero conoscere il Marocco, il Sudafrica e altri paesi forse più sviluppati, ma alla fine mi sono avventurato nella Costa d’Avorio, un paese che è poco più grande che tutta Italia, però che ha tre volte meno di popolazione e vive principalmente di cacao.

Ricchezza e povertà sparsi ovunque

In Costa d’Avorio c’è molta povertà, case fatte di fango e paglia, persone che vivono a malapena un euro e mezzo al giorno e che aggiungono alcuni avanzi di pesce ai loro pasti per portare alcuni nutrienti in bocca.

Nella grande città, d’altra parte, trovi persone che vivono in case in cui l’affitto supera ampiamente i 1500 euro, il che è difficile da capire quando gli stipendi mensili sono inferiori a 500.

Gli uomini svolgono qualsiasi tipi di lavori manuali, come cucire, intagliare, artigianato.., in genere ciò che generano lo tengono per loro, mentre le donne scelgono di restituire quei soldi alla famiglia, sostenendo le spese della casa o risparmiando per cose come l’università o altri.

Ho trovato un catalano che lavorava in una fabbrica di cacao, mi ha detto che aveva dei lavoratori che a malapena pagava 1,50 euro per tonnellata di cacao raccolto. Mi chiedo come non si vergognava di dirmelo soprattutto quando lui si prendeva migliaia di euro in tasca, infatti, solo per le spese della sua casa nel centro della città pagaba quasi 2.000 euro.

Le persone della Costa d’Avorio sono allegre e aperte

Ma se qualcosa mi ha attirato la attenzione dalla Costa d’Avorio sono i suoi abitanti. Le persone che non hanno quasi niente sanno davero come essere felici. Hanno sempre un trattamento gentile nei tuoi confronti, un sorriso da dedicare e buone parole da dirti.

Durante tutto il mio viaggio non ho conosciuto una sola persona ostile e invece ho conosciuto molte persone disposte ad aiutarti in tutto ciò che potevano, indicandoti un posto dove andare o offrendosi persino di portarti le borse a casa quando ti hanno visto pieno di robo dopo aver fatto la spesa al mercato.

Un giorno sono andata in un locale notturno e sono rimasta molto sorpresa dal modo in cui fanno le cose lì. In Italia trovi la pista piena di uomini che vogliono ballare con te. Invece, lì balli da sola, guardandoti di fronte a uno specchio in cui puoi solo osservare i tuoi movimenti.

Curioso, sì, ma lo è ancora di più quando sai che il motivo per cui la maggior parte degli uomini è seduta è perché è così che si flirta lì nelle discoteche, restando fermi su un divano (in discoteche ce ne sono ovunque) e aspettando che una ragazza si sieda davanti desiderando parlare.

In Costa d’Avorio impari a smettere di correre

Sono andata in Costa d’Avorio con un ritmo europeo, volendo fare mille cose a tutte le ore e aspettando che siano pronte al momento e sono tornata con un’altra mentalità. Quando vivi in ​​Africa, capisci che ogni cosa ha il suo tempo.

Non puoi fare in fretta niente, tutto procede molto lentamente e, sebbene all’inizio possa essere disperanti, dopo impari a valorizzare le cose, a goderti il ​​momento, le piccole cose, ad essere felice semplicemente perché sei viva e non tanto perché stai facendo una cosa o l’altra. Impara a condividere quel poco che hai, a valutare i piccoli momenti come guardare un padre che gioca con sua figlia e sorridere guardando un bambino che dorme con sua madre che gestisce una bancarella in uno dei mercati. Davvero, in Africa impari a vivere.